COVER - The Twin Transition Challenge
The Twin Transition Challenge

Roberta Cocco e Gianluigi Vittorio Castelli - Competenze Digitali e transizione ecologica

Come promuovere un’economia sostenibile attraverso la trasformazione digitale e green nel nostro paese.

Membri e co-coordinatori del Comitato Consultivo per la PA Digitale, l’organo di Consulenza del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao e del Dipartimento sui temi di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, la Dott.ssa Cocco e il Professor Castelli rappresentano le voci istituzionali dell’evento The Twin Transition Challenge, dove hanno avuto il compito di illustrare le criticità e le opportunità legate allo stato delle competenze digitali in Italia e alla sinergia tra transizione digitale e transizione green.

Guarda il video del loro intervento



PNRR - Competenze digitali in Italia

Una parte significativa delle risorse del PNRR è dedicata all’innovazione e alla trasformazione digitale del Paese che, con la missione Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, si pone come obiettivo la modernizzazione digitale delle infrastrutture di comunicazione del Paese, nella Pubblica Amministrazione e nel suo sistema produttivo, con lo stanziamento di 49,86 miliardi di fondi.
Investimenti che necessitano in primis di sviluppare nuove competenze che sappiano governare e gestire questa transizione per rendere tangibili ed effettivi i benefici derivanti da questo processo evolutivo e che devono affrontare l’ambizioso obiettivo di colmare il gap di competenze digitali del nostro Paese,

Secondo l’indice Desi, lo strumento con cui la Commissione europea misura il progresso digitale negli Stati membri, l’Italia è infatti ancora ampiamente al di sotto della media europea sul fronte delle competenze digitali, per cui ci troviamo tra gli ultimi classificati in Europa, al terzultimo posto.

“Per il fattore “Capitale Umano” l’Italia è significativamente in ritardo rispetto ad altri paesi dell’UE”, classificandosi addirittura al 25º posto, con un punteggio di 35,1 (la media UE è di 47,1)” [Rapporto Desi 2021- dati 2020]

Il rischio di escludere parte della popolazione dall’accesso ai servizi digitali e limitare la capacità innovativa delle imprese è quindi concreto e il tema prioritario per rassicurare cittadini e imprese è comprendere quali sono le azioni del Comitato a livello nazionale per diffondere nuove competenze che entreranno poi a far parte del bagaglio sia delle nuove generazioni sia delle generazioni già attive nel mondo del lavoro.

La Strategia Nazionale per le Competenze digitali – il Piano del Governo redatto a dicembre 2020 che prevede 111 azioni specifiche per colmare il gap di competenze entro il 2025 - è sicuramente una prima e importante risposta concreta all’urgenza in atto.

Tra i principali obiettivi del piano operativo di attuazione della Strategia Nazionale:

  • Raggiungere il 70% di popolazione con competenze digitali almeno di base, con un incremento di oltre 13 milioni di cittadini dal 2019 e azzerare il divario di genere;
  • duplicare la popolazione in possesso di competenze digitali avanzate (con il 78% di giovani con formazione superiore dimezzando il divario di genere, il 40% dei lavoratori nel settore privato e il 50% di dipendenti pubblici);
  • triplicare il numero dei laureati in ICT e quadruplicare quelli di sesso femminile, duplicare la quota di imprese che utilizza i big data;
  • incrementare del 50% la quota di PMI che utilizzano specialisti ICT;
  • aumentare di cinque volte la quota di popolazione che utilizza servizi digitali pubblici, portandola al 64% e portare ai livelli dei Paesi europei più avanzati, l’utilizzo di Internet anche nelle fasce meno giovani della popolazione (l’84% nella fascia 65-74 anni).

Un percorso che porterà tutti i cittadini ad accedere e fruire dei servizi offerti dal pubblico e dal privato e a migliorare le proprie possibilità occupazionali e di inclusione sociale.

Strategia nazionale per le competenze digitali – Focus ICT

Tra i quattro assi di intervento (Istruzione e Formazione Superiore, Forza Lavoro, Competenze specialistiche ICT, Cittadini) individuati nella Strategia Nazionale per le competenze digitali in linea con i quattro pilastri della Coalizione Europea per le competenze e le professioni digitali, il terzo è dedicato al tema delle competenze specialistiche ICT, cruciali per la transizione digitale e la transizione green in atto. Gli obiettivi di quest’asse specifico sono di potenziare lo sviluppo di competenze per nuovi mercati e nuove opportunità di occupazione legate al possesso delle competenze indispensabili allo sviluppo dell’innovazione tecnologica. In particolare, come dettagliato nel Piano Operativo, gli sforzi sono concentrati sulla creazione di un ecosistema tra imprese, start-up, Università e Centri di Ricerca, per lo scambio di conoscenze e per garantire:

  1. l’evoluzione dei percorsi di formazione volti a favorire, lo studio e l’impiego delle metodologie, degli approcci e delle tecnologie ICT coniugate con la specificità dei diversi domini applicativi, da perseguire con azioni come il potenziamento degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), il dottorato in Intelligenza Artificiale, la piattaforma degli Enti di Ricerca;
  2. il rafforzamento della cultura dei modelli di business e management basati sull’impiego di tecnologie ICT, nonché la capacità di gestione di interventi per la trasformazione digitale sia per il sistema industriale, sia per la PA, con azioni come il voucher per innovation manager e il sostegno a borse di dottorato;
  3. la riqualificazione della forza lavoro con programmi dedicati allo sviluppo tecnologico;
  4. l’incentivo per le aziende a offrire percorsi di formazione sul campo, con azioni come gli European Digital Innovation Hub

Competenze digitali e sostenibilità nelle pmi

Le competenze digitali sono alla base dello sviluppo di soluzioni innovative che permettono di rispondere in termini concreti alla necessità di ridurre gli sprechi energetici e di migliorare le performance aziendali, rendendo di fatto le aziende più sostenibili perché appunto più efficienti. Le sinergie a livello governativo tra la diffusione di nuove competenze digitali, anche specialistiche, e la creazione di una cultura aziendale di sostenibilità, soprattutto nelle PMI innovative.

Transizione ecologica e digitale – Sostenibilità

Il piano Next Generation EU (Piano per la ripresa dell’Europa) testimonia la sinergia tra green economy e digitalizzazione, ponendo le basi per una doppia transizione, una ecologica, l’altra digitale, ma i rapporti tra la transizione blu&green possono essere più ambivalenti di quello che possiamo immaginarci...

L’industria ICT è ad esempio una delle più energivore e capire come e se è  sostenibilmente compensata dai nuovi processi digitali.

La fabbricazione del materiale informatico ha un impatto ambientale imponente in termini di energia, di acqua e di metalli, data la stretta connessione che ha con l’industria mineraria, che è ferocemente inquinante. Ci apprestiamo a estrarre dalla crosta terrestre in una generazione più metalli che in tutta la storia dell’umanità, richiesti da circuiti stampati, schermi tattili, microchip e batterie esigono. A questo si aggiunge il contributo dell’ICT all’effetto serra a causa della continua crescita del consumo di elettricità per il suo funzionamento.

Scoprire quindi le ambivalenze della twin transition per capire se “Digitale è bello”, anche nel contesto della sostenibilità.

Digitalizzazione e cybersicurezza

L’innovazione del Paese e dell’Industria passa necessariamente dalle persone, dalle loro competenze e dal coinvolgimento di tutti i cittadini, che devono essere attori attivi della trasformazione digitale.

Questo presuppone che ogni cittadino deve conoscere la tecnologia e utilizzarla  senza averne paura: per raggiungere questo scopo la diffusione della cultura digitale, come strumento di vicinanza e di nuova interazione tra cittadino-PA-Imprese, e una formazione specialistica devono andare di pari passo con la sensibilizzazione relativi ai rischi cibernetici, indispensabile per aumentare la cyber –security e ridurre la vulnerabilità.

Con il Digitale dilagante nella quotidianità dei cittadini, i risvolti per la sicurezza cibernetica sono e saranno sempre più importanti, con impatti preoccupanti per i dati e le informazioni sensibili, il blocco di servizi essenziali e delle infrastrutture chiave del Paese, anche alla luce dei nuovi attuali scenari di guerra.

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