Il budget per le tecnologie come asset condiviso tra i tutti i Manager
I C-level di Marketing, Digital, AFC, HR, sono sempre più coinvolti nella spartizione del budget aziendale destinato alle tecnologie
Il più grande merito dell’evoluzione della tecnologia negli ultimi anni è di essere stata capace di dimostrare di avere un ruolo centrale nello sviluppo del business aziendale. Per diverso tempo, infatti, l’impressione generale è stata di una componente sì necessaria alla produzione aziendale, ma con un prezzo troppo alto da pagare in termini di utilizzo, manutenzione e costi di avvio e operativi. Oggi le sue diverse declinazioni, come per esempio la Predictive Business Intelligence, sono riuscite a compiere un fondamentale lavoro in termini di reputation aziendale.
Un grande aiuto è arrivato dagli strumenti forniti all’utente consumer, che è anche un dipendente aziendale, da smartphone e computer e dai servizi web, dall’utilizzo sempre più mainstream. Oggi tutti sono consapevoli delle potenzialità della tecnologia perché la provano direttamente, fino ad arrivare a svolgere un ruolo di promotore interno all’azienda stessa, fenomeno di cui il BYOD (Bring your own device) è solo l’esempio più lampante.
L’emancipazione dal ruolo di argomento di nicchia relegato all’interno dei team responsabili dei sistemi informativi aziendali, dopo un iniziale smarrimento dei CIO, ha portato a un’espansione del dialogo che, finalmente con cognizione di causa, coinvolge tutti gli altri responsabili dei budget aziendali: CFO, CMO (Chief Marketing Officer), il Chief HR Officer, così come gli altri C-level sono oggi i detentori del budget (sempre di concerto con i CIO) destinato a soluzioni tecnologiche che ottimizzano i processi della propria divisione, portando però beneficio a tutta l’azienda.
La tendenza, oltre all’onore di una prima fila nelle scelte tecnologiche, ha determinato anche l’onere di una maggiore responsabilità nei confronti del business da parte di tutti i manager di divisione. Ma anche una nuova consapevolezza del ruolo dirigenziale in diversi ambiti.
Le nuove frontiere della Business Intelligence
Business Intelligence & AI
Un supporto cruciale al processo decisionale su ogni ambito aziendale, grazie all’evoluzione degli algoritmi di machine learning che renderanno i dati più facilmente interpretabili
La Business Intelligence, ancora prima dell’esplosione del trend dei Big Data, è forse la componente tecnologica che, per prima, è riuscita a scardinare le resistenze e a dimostrare il proprio valore fuori dagli uffici del CIO. Tra i manager coinvolti in questa trasformazione, anche culturale, c’è certamente il CFO, Chief Financial Officer, che si trova ad affrontare sfide nuove, spesso in scenari internazionali.
Oggi ci troviamo di fronte a una tecnologia matura che pervade diversi ambiti aziendali di cui il presidio del CFO è uno dei principali.
In particolare, possiamo sintetizzare in cinque trend principali gli scenari di evoluzione delle tecnologie di Business Intelligence:
Affinare il machine learning. L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, in particolare del machine learning, sta già fornendo un grande supporto decisionale ai diversi comparti aziendali. È necessario, però, compiere un ulteriore sforzo per affinare gli algoritmi rendendoli più precisi e, soprattutto, per consentire ai manager di interpretarli rapidamente.
Conversare con i dati. La tendenza prossima futura sarà quella di poter stabilire una vera e propria conversazione tra il dirigente e la macchina senza che ciò richieda skill particolari. La conversazione avrà l’obiettivo di far comprendere all’algoritmo le precise esigenze dell’interlocutore e, di conseguenza, affinarsi.
Rendere i dati “azionabili”. Sarà compito dei prossimi sistemi di Business Intelligence rendere i dati automaticamente e rapidamente azionabili. Sarà fondamentale per l’algoritmo individuare, tra i tanti raccolti, i dati realmente utili al manager di riferimento e agevolare la trasformazione di queste informazioni in processi immediati.
Renderli interpretabili. L’abbiamo già detto, ma la questione merita un paragrafo a parte. La sfida delle soluzioni di Intelligenza Artificiale sarà di fare in modo che siano visualizzati i dati giusti dalla persona giusta. E che, soprattutto, la visualizzazione sia esaustiva. Ciò significa uno sforzo enorme in termini di filtering e di visual e un necessario supporto da parte dei manager coinvolti.
Affidarsi al cloud. Le piattaforme di Business Intelligence saranno le prime a godere dei benefici (elaborazione, scalabilità e integrazione) del cloud. Solo affidandosi a questo tipo di piattaforme, e ai loro servizi, si potrà garantire una capacità di elaborazione tale da soddisfare le esigenze di velocità e di accuratezza dei manager aziendali.
Data Visualization
Uno degli strumenti più utili per la business intelligence è la cosiddetta data visualization, ossia la rappresentazione grafica dei dati, per comprenderli e interpretarli correttamente e quindi poter agire di conseguenza, con decisioni coerenti
Come evolve il ruolo del CFO grazie alla Business Intelligence
Più tempo per la strategia e l’innovazione
Il CFO, come gli altri responsabili di divisione, ha a disposizione ottimi strumenti tecnologici per cogliere le opportunità della Digital Transformation e perseguire un obiettivo primario: liberare tempo e risorse alle operazioni ripetitive e automatizzabili per dedicarsi a progetti di più alto livello strategico per il business aziendale
Si delinea, così, la figura di un CFO di livello “pro”, ovvero una risorsa umana che, supportata da informazioni processate in tempo reale, snellisce i processi e velocizza le decisioni grazie alla padronanza della tecnologia, con caratteristiche puntuali:
Favorire l’automazione delle attività operative molto dispendiose e finora effettuate manualmente. Si pensi, per esempio, al controllo di frodi, spese insolite, non giustificate ecc.
Ridurre i tempi al minimo tra la fase di processo dei dati e quella in cui le informazioni generate diventano azioni concrete.
Avere un ruolo proattivo nel controllo di gestione delle altre divisioni grazie ad algoritmi di Intelligenza Artificiale e, in particolare, di machine learning.
Avere lo stesso ruolo proattivo nella valutazione delle nuove leve tecnologiche che possono migliorare i processi delle altre divisioni, per raggiungere il fine comune di un’ottimizzazione dei costi.
Lutech sta già lavorando con diversi CFO di importanti realtà multinazionali per aiutarli a migliorare il loro approccio agli strumenti di Business Intelligence: selezione della miglior piattaforma, consulenza, fine tuning continuo e supporto on training sono gli step con cui abilitiamo le aziende a raggiungere i loro obiettivi più efficacemente.
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Case history
Di fronte a una crescita dei volumi di produzione, uno strumento di Predictive Business Intelligence può garantire il controllo completo dei processi